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Per meglio comprendere l’importanza dei risultati ottenuti, è d'obbligo fare dei rapidi cenni sulla nascita e lo sviluppo storico della città di Pordenone.
Pordenone (dal latino Portus Naonis) è citato per la prima volta nel 1204 dal futuro Patriarca di Aquileia. Diviene dominio dei signori di Carinzia, poi di Stiria nel 1269 e nel 1276 degli Asburgo d’Austria.
Nei primi decenni del XIV secolo viene concesso l’uso di un proprio stemma: un portale merlato aperto sulle onde del mare, su sfondo rosso con fascia d’argento.
La città diviene punto di transito tra i territori veneziani e le regioni transalpine del Nord e, nel secondo decennio del 1400, diviene Dominio della Serenissima.
Il 1500 è il secolo d’oro della città. La vita culturale raggiunge il massimo splendore. Vengono costruiti o ampliati i maggiori palazzi del centro storico, tuttora esistenti e le famiglie nobiliari fanno a gara per contendersi l’ospitalità di pittori, umanisti, letterati e poeti.
Gli effetti di questo periodo si leggono sulle facciate dei palazzi del centro storico, la storia dei quali riemerge di volta in volta dopo i restauri, lungo corso Vittorio Emanuele II, i vicoli e corso Garibaldi grazie all’impegno dei privati ed al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone.
In questa sezione vengono brevemente descritti e illustrati gli esiti dei restauri effettuati sui rivestimenti murari degli immobili ricadenti in centro storico.
Corso Vittorio Emanuele II | Altre facciate |
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