Casa dei Capitani
Palazzo Varmo-Pomo, chiamato tradizionalmente “casa dei Capitani”, si trova nel centro storico di Pordenone, all’angolo tra Corso Vittorio Emanuele II e via del Mercato.
Esso sorge all’interno di quel tessuto urbano che è stato l’antico centro della città in epoca medioevale e rappresenta uno dei modelli di dimora signorile più affascinanti della città. La mancanza di documenti non ha permesso però di determinare con certezza la funzione originaria dell’edificio.
Durante il restauro conservativo dell’immobile, realizzato nel 2002, sono state trovate sugli affreschi interni tracce di combustione, probabilmente causate dall'incendio che nel 1318 distrusse gran parte della città.
Viene ipotizzato così che la data di edificazione del palazzo possa essere collocata all'inizio del Trecento.
Particolarmente interessanti appaiono gli affreschi delle facciate esterne, una preziosa
testimonianza del gusto decorativo sviluppatosi nel XV secolo, presente anche in altri centri urbani del Friuli Venezia Giulia e del vicino Veneto. La decorazione è realizzata a “finta tappezzeria”, ovvero con una ripetizione seriale di un motivo base, come avviene nelle stoffe.
Passeggiando lungo il Corso possiamo ammirare questi riquadri geometrici, scanditi da una triplice rigatura di colore nero che delimita gli scomparti e, in corrispondenza degli angoli, l'ornamento si evolve in fasce dai motivi stilizzati a fogliame.
Sul lato del palazzo che si affaccia su via del Mercato compare, in corrispondenza della canna fumaria, una figura di guerriero, dal gusto nordico, che da secoli attira la curiosità dei passanti.
Sulla superficie della facciata principale vi sono anche tre stemmi, identificati grazie a studi recenti. Il primo corrisponde alla famiglia dei Baumkirchen, o Paumkirken/Pawnchirchen, e raffigura una chiesa su sfondo rosso. Il secondo “di rosso con la fascia d’argento” rappresenta i colori della Casa d’Austria ed è sormontato da un riquadro con l’insegna imperiale. Infine, il terzo stemma appartiene alla famiglia dei nobili di San Daniele.
È emerso che nel 1424 un membro di questo casato, di nome Guglielmo, ricoprì il ruolo di podestà di Pordenone e, nello stesso anno, partecipò alla posa della prima pietra della chiesa e convento di San Francesco.
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