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Colonna

Descrizione e cenni storici sul tabernacolo a cinque facce in borgo Colonna a Pordenone

ColonnaIn origine la colonna, una costruzione composta da un basamento, una colonna, un tabernacolo a cinque facce e un agile pinnacolo che svetta sulla cima, era collocata al centro della piazzetta del borgo che portava il suo nome, uno tra i più antichi di Pordenone, che si estendeva tra le vie Bertossi e Cavallotti, arrivando fino a San Carlo.

Le sue origini sono tuttora oscure: la tradizione popolare colloca la sua edificazione intorno al XVIII secolo per iniziativa degli abitanti del borgo, come ex-voto per essere scampati a un’epidemia. In realtà forse la sua realizzazione potrebbe essere collocata già in epoca cinquecentesca, poiché le antiche decorazioni ad affresco, visibili fino al restauro del 1988 e poi rimosse sulle cinque facce del tabernacolo, potrebbero essere state legate a un artista vicino ad Antonio Maria Zaffoni detto il Calderari (circa 1500-1563).

La Colonna, oltre a una funzione votivo-religiosa, aveva anche il ruolo pratico di sostegno dell’illuminazione pubblica del quartiere, costituita da alcuni lumini ad olio prima e a petrolio poi, appesi a dei ganci posti sopra le sue facce affrescate. Questa finalità terminò nel 1888, quando a Pordenone arrivò l’illuminazione elettrica.

Verso la fine degli anni Venti del Novecento, il Comune di Pordenone, per rendere più agevole il traffico tra Pordenone e Cordenons, decise di ampliare la zona tra via Cavallotti e la piazzetta che ospitava la Colonna, divenuta poi piazzale Duca d’Aosta. L’opera venne quindi riposizionata nel “largo”, detto allora “della Beorchia”, attualmente incrocio tra le vie Colonna e Vallona, dove ancora oggi la possiamo trovare.

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pubblicato il 2018/12/19 13:16:00 GMT+1 ultima modifica 2019-08-30T08:51:32+01:00
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