Palazzo Loredan-Porcia
Il signorile palazzo Loredan, gemello dell’adiacente palazzo Dolfin, ha un’impostazione strutturale classica, che richiama lo stile tipico dei palazzi veneziani, con finestre rettangolari o ad arco, disposte simmetricamente, e al centro un poggiolo a balaustre.
L’edificio è situato in quella parte di città, oggi Corso Garibaldi, che si è sviluppata a partire dal XVII secolo e che un tempo costituiva la Strada Regia Postale per la Germania. Venne realizzato, assieme al palazzo gemello, per i patrizi veneti Loredan e Dolfin. Il nucleo originario del palazzo risale al Cinquecento e probabilmente era costituito da un edifico rustico a un piano. A inizio Settecento, grazie a una sopraelevazione e una significativa trasformazione strutturale e architettonica, diventa la nobile residenza dei Loredan, nota come Ca’ Loredan.
Il piano terra, in origine destinato a magazzino, accoglie oggi l’antica osteria al Burchiello e conserva le caratteristiche travature del soffitto. Nel 1740 il luogotenente generale della Patria del Friuli, Pietro Priuli accettò in eredità l’immobile che, vent’anni più tardi, passò a Bertuzzi Contarini. Dal 1878 diventò proprietà della famiglia Porcia, che nel 1925 acquisì anche l’adiacente e identico palazzo Dolfin. La dimora è ricordata nelle cronache cittadine perché nel 1738 ospitò la principessa Maria Amalia di Sassonia e Polonia, diretta a Napoli per incontrare il suo futuro sposo dell’infante di Spagna Carlo, re di Napoli e Sicilia, futuro re di Spagna col nome di Carlo III.
In quell’occasione furono aperte quattro porte nei muri divisori per unire l'edificio con il gemello palazzo Dolfin. A ricordo di questo importante avvenimento vi è un’iscrizione sulla facciata dell’attiguo palazzo Dolfin.