Piazza XX Settembre
Così venne denominato nel 1895, a 25 anni dall’anniversario della breccia di porta Pia, un piazzale inaugurato nel 1880 su un'area originariamente di bassura successivamente colmata, delimitata a est dall’ex convento dei padri domenicani, a ovest dalla cosiddetta roggia degli Edifici e a sud dal sedime della via regia Postale, nuova arteria viaria della città realizzata dagli Austriaci tra 1815 e 1820.
Inizialmente nella piazza aveva luogo il mercato bovino della città, attività protrattasi fino al primo dopoguerra. Oltre all'ex-convento dei domenicani, agli inizi del ‘900 questo spazio era delimitato da giardini di altri edifici affacciati e dal 1911, nell’angolo sud-ovest, dal massiccio palazzo Cossetti.
Intorno agli anni Venti del Novecento a Pordenone ci fu un vero e proprio boom edilizio e anche piazza XX Settembre venne circondata da nuovi palazzi. Il primo fu il teatro Verdi, progettato dall’architetto udinese Provino Valle e inaugurato nel 1922 (e abbattuto nel 1952), edificio che subì numerosi rifacimenti nel corso degli anni, fino alla realizzazione del nuovo teatro Verdi nei primi anni Duemila. In epoca fascista, a partire dagli anni Trenta, furono realizzati l'albergo Moderno, di fronte al teatro, la “Casa del mutilato” (1935-1937), opera di Cesare Scoccimarro (1897-1953) e nel 1933 il monumento/stele di Ado Furlan dedicato ai due “martiri fascisti” Pio Pischiutta e Arturo Salvato, distrutto poi il 25 luglio 1943 in quanto simbolo della dittatura.
Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2002, nell'ambito della riqualificazione della pavimentazione di parte del centro storico, il Comune ha realizzato il rifacimento dal manto stradale del piazzale. Nel 2005 l'amministrazione comunale ha affidato all'architetto Francesca Storaro l'incarico di progettare l'illuminazione della piazza per meglio evidenziarne gli aspetti più suggestivi.
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