Villa Romana
I primi scavi che portarono alla scoperta delle antiche strutture della villa romana furono realizzati dal conte Giuseppe di Ragogna, proprietario del castello di Torre e appassionato cultore di archeologia, tra il 1950 e il 1952 attraverso due campagne di scavo nell’area dell’attuale sponda sinistra del fiume Noncello.
Le indagini iniziarono in seguito alla segnalazione dell'affioramento di creste murarie nel terreno di proprietà dell’adiacente Cotonificio Olcese. Durante la prima campagna del 1950 furono riportate alla luce le fondazioni di un articolato complesso architettonico, che di Ragogna interpretò come edificio termale, per la presenza di elementi (pilastri e tubi) usati solitamente negli ambienti termali riscaldati con aria calda che fluiva sotto il pavimento. Con la seconda campagna del 1952 si effettuò prevalentemente il consolidamento e il restauro delle strutture riportate in luce.
Ulteriori studi sulle murature, sugli apparati decorativi rinvenuti e le indagini archeologiche realizzate tra il 2008 e il 2009 nell’area del parco del Castello, hanno permesso di riconoscere in questo sito l’esistenza di un vasto complesso residenziale e produttivo, databile tra la fine del I sec. a.C. e il IV sec. d.C., che si distribuiva con un unico progetto edilizio in più settori a diversa destinazione d’uso, sia nell’area scavata dal conte nella bassura del Noncello, dove era probabilmente la parte produttiva, sia nell’altura oggi occupata dalla chiesa e nel parco del Castello, dove forse si collocava lo spazio residenziale e, forse, gli ambienti servili.
La villa era dotata di ricche e raffinate decorazioni parietali e pavimentali, date da eccezionali intonaci affrescati e rivestimenti marmorei di pregio. Tale ricchezza presuppone che il proprietario fosse stato un ricco e colto personaggio, legato forse alla casa imperiale di epoca giulio-claudia (fine I sec. a. C.-prima metà I sec. d. C.).
Tutto il materiale rinvenuto durante le campagne di scavo, in particolare gli apparati decorativi, oggi sono esposti nel Museo Archeologico del Friuli Occidentale, allestito nelle sale del Castello di Torre.