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Dal campo di calcio ad Auschwitz

Storia di un allenatore ebreo e della sua famiglia. Di Davide Giandrini. In occasione della Giornata della Memoria 2025.

Una narrazione accompagnata da videoproiezioni e da musiche suonate al pianoforte.

Il racconto integra il tema della deportazione con la bellezza dello sport.

Arpad Weisz è stato un buon giocatore di calcio, e uno dei più̀ grandi allenatori. Nel 1938 “il miglior mister che c’è in circolazione” è conteso dalle squadre più̀ titolate del campionato italiano.
Il suo Bologna quell’anno è primo in classifica, ma Arpad, ebreo ungherese, in seguito alla promulgazione delle leggi razziali deve lasciare insieme a tutta la famiglia il lavoro e l’Italia.
Sparisce improvvisamente da un giorno all’altro, riparando con la moglie e i due figli prima a Parigi, e poi a Dordrecht, una cittadina dei Paesi Bassi dove riprende ad allenare la piccola squadra locale.
Poco dopo viene però raggiunto, e la sua famiglia divisa.
La moglie e i figli vengono deportati ad Auschwitz dove troveranno la morte nelle camere a gas di Birkenau, mentre Arpad viene assegnato ad un campo di lavoro dell’Alta Slesia. Rimane in vita per altri quindici mesi, fino a trovare la morte, per freddo e per fame, ad Auschwitz.

Davide Giandrini
Poeta e regista teatrale è tra i più̀ riconosciuti interpreti di teatro canzone. Si forma diplomandosi alla Scuola di Piero Mazzarella e grazie al rapporto privilegiato con Giorgio Gaber. Ha partecipato a numerosi Festival Teatrali e trasmissioni televisive. Interessato sopra ad ogni cosa, alla poetica e alla spiritualità̀ profonda, negli ultimi anni lavora sulla tematica del Padre. Dal 2001 replica una sessantina di spettacoli all’anno in giro per l’Italia.

icona link Caledndario eventi Giornata della Memoria 2025

ultima modifica 2024-12-19T09:22:31+01:00
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