Monossido di carbonio
L’ossido di carbonio (CO) o monossido di carbonio è un gas incolore,
inodore, infiammabile, e molto tossico. Si forma durante le combustioni delle
sostanze organiche, quando sono incomplete per difetto di aria (cioè
per mancanza di ossigeno). Le emissioni naturali e quelle antropogeniche sono
oramai dello stesso ordine di grandezza, e questo fa chiaramente comprendere
quale sia il trend inquinante che si è instaurato nel corso dell’ultimo
secolo. Il monossido di carbonio è estremamente diffuso soprattutto nelle
aree urbane a causa dell’inquinamento prodotto dagli scarichi degli autoveicoli.
Gli effetti sull’ambiente sono da considerarsi trascurabili, mentre gli effetti sull’uomo sono particolarmente pericolosi. La sua pericolosità è dovuta alla formazione con l’emoglobina del sangue di un composto fisiologicamente inattivo, la carbossiemoglobina, che impedisce l’ossigenazione dei tessuti. A basse concentrazioni provoca emicranie, debolezza diffusa, giramenti di testa; a concentrazioni maggiori può provocare esiti letali.
La fonte principale di emissione da parte dell’uomo è costituita
dall’utilizzo dei combustibili fossili per i motori a scoppio degli autoveicoli
e per le attività industriali (soprattutto impianti siderurgici e raffinerie
di petrolio). Escludendo l’anidride carbonica, la quantità di ossido
carbonio che viene emesso dai processi di combustione che avvengono negli autoveicoli
è circa 10 volte maggiore di quella degli altri inquinanti. A seconda
del regime di marcia la concentrazione usuale che si riscontra nei gas di scarico
delle automobili varia fra il 3,5 e il 10%. Le concentrazioni più elevate
nei gas di scarico si riscontrano quando il motore funziona al minimo, mentre
a regimi più elevati la produzione di CO è nettamente minore.
Per questo motivo nelle zone urbane dove il traffico procede a rilento e dove
le fermate ai semafori sono frequenti, la concentrazione del CO può raggiungere
punte particolarmente elevate. I motori Diesel, funzionando con maggiori quantità
di aria, garantiscono una combustione più completa ed emettono minori
quantità di CO rispetto ai motori a benzina (in compenso emettono più
particolati). Negli ultimi anni la quantità di CO emessa dagli scarichi
degli autoveicoli è diminuita per il miglioramento dell’efficienza
dei motori, per il controllo obbligatorio delle emissioni e per il crescente
utilizzo delle marmitte catalitiche.