Particelle sottili
Le particelle sospese sono sostanze allo stato solido o liquido che, a causa
delle loro piccole dimensioni, restano sospese in atmosfera per tempi più
o meno lunghi.
Infatti, il particolato nell’aria può essere costituito da diverse sostanze: sabbia, ceneri, polveri, fuliggine, sostanze silicee di varia natura, sostanze vegetali, composti metallici, fibre tessili naturali e artificiali, sali, elementi come il carbonio o il piombo, ecc.
Le polveri si originano sia da fonti naturali che antropogeniche. Le polveri fini derivano principalmente da processi di combustione (particolato primario cioè prodotto direttamente) e da prodotti di reazione dei gas (particolato secondario); la frazione grossolana delle polveri si origina in genere da processi meccanici (solo particolato primario).
Spesso il particolato rappresenta l’inquinante a maggiore impatto ambientale nelle aree urbane, tanto da indurre le autorità competenti a disporre dei blocchi del traffico per ridurne il fenomeno.
Esistono diversi sistemi di classificazione del materiale particellare: si distinguono
diverse classi di polveri a seconda della dimensione del diametro delle particelle
(misurato in micrometri o mm) e di quantificarne la presenza in aria in termini
di concentrazione (espressa in µg/m3, ovvero microgrammi di particelle
in sospensione per metro cubo di aria ambiente).
Le polveri totali sospese o PTS vengono anche indicate come PM (Particulate Matter).
Le polveri PM10 sono denominate anche polveri inalabili, in quanto sono in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe).
Le polveri PM2,5 sono invece denominate polveri respirabili in quanto sono in grado di penetrare nel tratto inferiore dell’apparato respiratorio (dalla trachea sino agli alveoli polmonari).
Le persone più vulnerabili sono gli anziani, gli asmatici, i bambini
e chi svolge un’intensa attività fisica all’aperto, sia di
tipo lavorativo che sportivo. Nei luoghi di lavoro più soggetti all’inquinamento
da particolato l’inalazione prolungata di queste particelle può
provocare reazioni fibrose croniche e necrosi dei tessuti che comportano una
broncopolmonite cronica accompagnata spesso da enfisema polmonare.