«Non date soldi ai mendicanti, finiscono al racket». Al via la campagna del Comune
30 settembre 2016
Cartoline, locandine e manifesti in distribuzione in città nei prossimi giorni.
«Non dare soldi ai mendicanti. Il tuo denaro non va ai poveri, ma a reti criminali senza scrupoli. Aiuta veramente i bisognosi: rivolgiti alle organizzazioni che li assistono». E’ il messaggio della nuova campagna di sensibilizzazione (scarica locandina) nei confronti dei cittadini lanciata dal Comune di Pordenone, messaggio che si accompagna all’immagine di due mani piene di monete con alle spalle un’ombra incappucciata, a sottolineare la presenza del racket che gestisce il business dell’elemosina.
La campagna – il Comune di Pordenone è tra i primi in Italia a lanciarla - è stata presentata oggi dal sindaco Alessandro Ciriani, dall’assessore alla sicurezza Emanuele Loperfido e dal comandante della polizia municipale Arrigo Buranel (al suo ultimo giorno di lavoro, ma presterà gratuitamente la sua consulenza). Il materiale (cartoline, locandine, manifesti) verrà distribuito nei prossimi giorni in città (prevalentemente in centro), iper e supermercati, centri commerciali a cui il Comune ha chiesto la collaborazione.
Loperfido: E’ l’Ue che ci chiede di intervenire - «Una forte azione, pianificata da tempo, non certo contro i poveri – ha spiegato Loperfido - ma per bloccare la criminalità. Il messaggio che vogliamo lanciare ai cittadini – ha proseguito - è di non contribuire in buona fede ad arricchire il racket, ma di rivolgersi alle tantissime espressioni del volontariato della città che sanno dare vero valore al denaro e aiutano sul serio i bisognosi. E’ l’Europa che ci chiede di intervenire in modo deciso – ha aggiunto mostrando diversi documenti Ue – per stroncare quell’accattonaggio che Bruxelles inserisce nell’elenco delle nuove schiavitù, assieme alla prostituzione e al commercio di organi. L’Italia è indietro in questo campo, altri paesi come la Romania sono invece in prima linea». E che a Pordenone i mendicanti siano inquadrati in un racket «è confermato anche dal fatto che appena entrata in vigore l’ordinanza anti accattoni (che dal 27 luglio vieta l’elemosina molesta e permette il sequestro della questua, ndr) sono spariti ancora prima che la polizia municipale intervenisse. Bene, devono capire che venire a Pordenone non è redditizio».
Ciriani: carità cristiana non c’entra - «Non c’entra la carità cristiana, né la cattiveria e tanto meno il razzismo – ha rimarcato dal canto suo Ciriani – il punto è che l’elemosina che un tempo era atto di nobiltà, oggi rischia di alimentare reti illegali togliendo denaro a chi fa veramente assistenza». Il sindaco ha anche sottolineato l’efficacia dell’ordinanza che ha portato a «un’evidente diminuzione dei questuanti. Alcuni – ha aggiunto – sono ricomparsi, peraltro piuttosto ben vestiti, adottando nuove tecniche: chiedono l’elemosina col cappello e poi se lo rimettono in testa. E’ chiaro che non sono pordenonesi. In ogni caso continueremo con costanza su questa linea senza deflettere, in modo da creare quel nuovo clima sfavorevole ai falsi mendicanti che si sta imponendo in città».
Buranel: ordinanza anti accattoni funziona - «Dopo l’ordinanza e i nostri controlli continui – ha confermato Buranel – i mendicanti si sono drasticamente ridotti e sono quasi del tutto scomparsi anche dai supermercati, grazie alla collaborazione con i gestori. Abbiamo elevato alcune decine di sanzioni, peraltro agendo sempre con umanità e rispetto e non abbiamo sinora avuto problemi o rischi di scontri fisici». Nessun dubbio che vi sia alle spalle un’organizzazione: «Abbiamo appurato sul campo che i mendicanti arrivano in occasione di mercati, messe, avvenimenti e addirittura in certe giornate di svendite in determinati supermercati. Prima i commercianti si lamentavano che i questuanti entravano in negozio per cambiare anche 100 euro, oggi non è più così. Riscontri positivi sono arrivati anche dalle chiese». Buranel ha anche osservato che «c’è una povertà dignitosa che non appare» e che «Pordenone è una città accogliente, giusto dunque dirottare i propri aiuti alle organizzazioni preposte». La conferenza stampa si è chiusa con i ringraziamenti a Buranel, a cui sindaco e giunta, sottolineando l’utilità della collaborazione che il comandante continuerà a prestare, hanno donato un regalo.