Parte la mappatura sismica della città
Pordenone verrà sottoposta nelle prossime settimane a un vero e proprio check-up per testare il rischio sismico di tutti i suoi palazzi e edifici, privati e pubblici. Una valutazione su larga scala effettuata in base all’età e alle caratteristiche costruttive degli immobili.
L’operazione è promossa dal Comune di Pordenone e l’Università di Padova, in particolare il dipartimento di ingegneria civile, edile e ambientale, che hanno appena firmato una convenzione.
Terminato il monitoraggio degli edifici verranno controllati anche i ponti, ma con un altro progetto, che ha per capofila il Comune di Pordenone e riguarda i comuni dell’Uti Noncello, cioè Pordenone, Zoppola, Porcia, Fontanafredda, Roveredo in Piano.
IMMOBILI – La mappatura sismica «si articolerà in visite sul posto e studio dei documenti storici del patrimonio edilizio della città – spiega l’assessore Cristina Amirante - tutti gli edifici del territorio comunale verranno mappati dall’Università, a cui gli uffici tecnici del Comune offriranno assistenza e collaborazione per la compilazione delle schede tecniche. Il tutto a costo zero per le casse comunali, in quanto l’operazione rientra nel progetto nazionale «Cartis» (sigla di “Caratterizzazione tipologico-strutturale dei comparti urbani costituti da edifici ordinari”, ndr) finanziato dal dipartimento della protezione civile». L’attività ricognitiva non coinvolgerà i cittadini e non sarà necessario l’accesso all’interno di palazzi e edifici. La valutazione del rischio sismico servirà anche a capire le priorità di intervento in base allo stato dei singoli fabbricati. L’analisi verrà compiuta da ingegneri e dottorandi dell’Università, affiancati anche da studenti. Al termine dell’attività il responsabile scientifico del progetto consegnerà al Comune una relazione tecnica. I risultati delle sperimentazioni saranno di proprietà di entrambi gli enti.
PONTI – In un secondo momento, come detto, toccherà ai ponti. «Dopo quanto successo a Genova tutti si sentono meno sicuri – osserva il sindaco Alessandro Ciriani – ed è doveroso che il Comune compia controlli sulla staticità delle infrastrutture». «Verranno redatte schede accurate – spiega Amirante - con analisi dettagliate delle caratteristiche strutturali, il livello di manutenzione e la vulnerabilità sismica, cioè come reagirebbe la struttura ai terremoti». Il progetto è finanziato dall’Uti Noncello e va precisato che i controlli riguarderanno ponti e rampe di proprietà dei comuni aderenti. Discorso a parte, dunque, per il ponte Meduna, di proprietà regionale. Il Comune di Pordenone effettuerà comunque su di esso un monitoraggio nell’ambito del progetto preliminare per il nuovo ponte. Dopo di che l’analisi più approfondita spetterà alla Regione.