Sede dei giudici di pace, ecco come sarà
Una struttura moderna e funzionale, collegata con il vicino tribunale, facilmente accessibile anche alle persone disabili. Si presenterà così la nuova sede dei giudici di pace in seguito ai lavori di profonda ristrutturazione avviati nei giorni scorsi dal Comune.
L’edificio sulla Rivierasca, che ospitava un tempo la casa della maternità e infanzia e poi un asilo nido, non perderà però la sua identità storica, visto che il mosaico sulla facciata resterà al suo posto.
Attorno ad esso sorgerà una costruzione dal design rinnovato. Ma la ristrutturazione non è solo di facciata, e riguarda anzi la sistemazione strutturale, energetica, impiantistica, antincendio (con la realizzazione di una scala esterna) e sismica, oltre al pieno superamento delle barriere architettoniche.
Un progetto da 2,430 milioni che si inserisce nel grande piano cantieri del Comune, riavviato dopo il fermo imposto dall’emergenza covid-19. Per il sindaco Alessandro Ciriani e l’assessore Walter De Bortoli «mai come in questo momento il Comune deve continuare a investire le risorse intercettate. Significa dare un contributo fattivo alla ripresa in un momento in cui l’economia arranca. Nello specifico parliamo di un’opera attesa da più da 20 anni. Oggi l’edificio è totalmente inadeguato, nonostante sia molto frequentato».
Il posizionamento dell’ingresso verrà ribaltato rispetto all’attuale: non più sulla Rivierasca, ma sul lato del tribunale a cui si collegherà tramite un percorso. Il nuovo ingresso unico, con un’ampia zona porticata, oltre a unire la struttura con il palazzo di giustizia offrirà lo spazio per l’agevole accesso di tutti gli utenti, specie disabili. Operazione che sarebbe stata impraticabile mantenendo l’entrata sul lungo fiume.
L’adeguamento è strategico anche per l’aumento dell’utenza e dei casi trattati dopo l’accorpamento a Pordenone degli sportelli di Maniago, Spilimbergo, San Vito al Tagliamento e Portogruaro. La struttura verrà inaugurata a maggio 2021. La previsione iniziale era marzo, ma il coronavirus ha fatto slittare i tempi anche di questa opera.
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