“Artisti per Pordenone Capitale”: grande entusiasmo e partecipazione corale della città
- Data 9 aprile 2025
Non servirebbero altre parole perché parla da sé l’entusiasmo dei tantissimi spettatori che hanno riempito il Teatro comunale Giuseppe Verdi e che si sono lasciati trasportare dal talento e dalla passione dei numerosi artisti che si sono avvicendati sul palco. Un vortice fatto di musica, cultura e amore per Pordenone, città a cui tutti loro sono strettamente legati, vuoi per natali, vuoi per ragioni affettive.
Ad aprire la serata l’attore e regista Luciano Roman, con un omaggio alla storia di Pordenone, crocevia di culture e patria di imprenditori visionari che hanno gettato le basi per una realtà in cui la qualità della vita risulta tra le più alte d’Italia.
E poi via libera alla musica con la magica atmosfera della chitarra classica di Francesco Tizianel, con l’energia del giovane violinista Nicola Di Benedetto e della mezzo soprano Valentina Volpe Andreazza, entrambi accompagnati dal pianista Alberto Ravagnin. E ancora, con la carica coinvolgente di Vittorio Centrone, meglio conosciuto come Lemuri il visionario, che ha infiammato la platea con l’interpretazione di “Dragostea”, hit che ha contribuito a rendere famosa in tutto il mondo grazie alla sua voce suadente.
Come intermezzo è stato proiettato un simpatico videomessaggio di saluto da parte del gruppo comico-teatrale degli Oblivion, molto amati in città e autori di una simpatica parodia su Pordenone proposta recentemente a Zelig.
La magia della serata è continuata con il pianoforte di Remo Anzovino, che il 4 giugno chiuderà il tour proprio al Teatro Verdi. Un tour che prende il nome dal suo recente lavoro “Atelier”, album che il compositore pordenonese ha registrato proprio nello studio artistico del m° Giorgio Celiberti.
Quest’ultimo è salito sul palco per donare al Ministro della cultura Alessandro Giuli e al Ministro per i rapporti col Parlamento Luca Ciriani “La stele della pace”, opera in alluminio da lui stesso forgiata e sorella di quella realizzata per Gorizia Capitale europea della cultura 2025.
Sincere e cariche di affetto sono state le parole del ministro Giuli: «Oltre ad un progetto bello e di grande prospettiva - che ha fatto guadagnare a Pordenone il titolo di Capitale 2027 - c’è lo stile con cui la vostra città ha vinto. Una compostezza orgogliosa che rivedo anche questa sera. Pordenone - sottolinea Giuli - è una città piena di nobiltà e di silenzi operosi, convinta delle sue grandezze che però non ostenta. È semplicemente consapevole della sua forza, della sua bellezza e della sua cultura. L’idea che dal 2027 l’Italia possa assomigliare un po’ di più a Pordenone mi riempie di gioia e di orgoglio».
Il gran finale è stato affidato alla Zerorchestra, che con le sue sonorità ha accompagnato sapientemente le esilaranti gag di un cortometraggio di Stanlio e Ollio.
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, si può ben dire che il cammino di Pordenone verso Capitale italiana della cultura 2027 è iniziato sotto i migliori auspici.