Mini foresta Miyawaki al parco del Seminario
- Data 11 dicembre 2024
Questo gruppo viene gestito dalla Coop Noncello per favorire l’inclusione sociale dei ragazzi coinvolti che, attraverso lo sfalcio differenziato, la rigenerazione spontanea assistita e il contenimento della vegetazione invasiva, apprendono una professionalità nella cura del verde.
L’impianto di mini foreste riparie si ispira al metodo Miyawaki, una tecnica di rimboschimento specifica che prende il nome dal botanico giapponese Akira Miyawaki e che porta a dei risultati incredibili in breve tempo. Questo metodo, diffuso ormai in tutto il mondo, si basa sul concetto di Vegetazione Naturale Potenziale, che favorisce la messa a dimora di piante autoctone, resistenti e spontanee, capaci di riprodursi velocemente creando in pochi anni delle piccole foreste.
Seguendo le indicazioni di Miyawaki, nell’area destinata del parco del Seminario saranno messe a dimora da 2 a 5 piante per metro quadrato, disposte in file con andamento sinuoso per rendere l’impianto il meno artificioso possibile. Le piante prescelte appartengono a trenta specie autoctone tipiche di quest’ambito, offrendo quindi una grande differenziazione e, oltre ad esse, saranno messe a dimora anche talee legnose di Salice bianco e Salice cinerino prelevate dagli alberi già presenti nel parco, per un totale complessivo di circa 700 piante!
Questa tecnica viene applicata nelle aree lungo il basso corso del Noncello al fine di sostituire gli arbusti di rovo che qui sono infestanti e che, nel tempo, hanno soffocato le rive. L’area di intervento, che costituisce un primo sito sperimentale, si trova sul lato sinistro del parco del Seminario (per chi entra dall’ingresso principale) e si estende per circa 50 metri costeggiando il fiume.
Durante l’inaugurazione della mini foresta, che ha dato il via alla sperimentazione dell’impianto, sono state messe a dimora le prime piante dai ragazzi dell’Istituto Vendramini, che hanno seguito a lungo la formazione da parte di ASFO. Un’iniziativa dal grande valore ambientale e paesaggistico, che offre anche importanti risvolti didattici e multidisciplinari, come sottolineato dalla preside Anna Romano.
L’assessore all’ambiente Mattia Tirelli ha ricordato come un’ampia parte del parco del Seminario sia stata riqualificata grazie alla collaborazione di ASFO e dei ragazzi della Coop Noncello attraverso sfalci differenziali e forme di Land art. «Non tutti sanno – ha aggiunto Tirelli – che il verde a Pordenone si estende per 1 milione di mq. Non male se si pensa che Central Park, a New York, si estende su 3 milioni di mq. Insomma, una città media come la nostra possiede il terzo del verde di un grande parco di una delle città più importanti al mondo. Questo progetto si inserisce all’interno del Contratto del Fiume Noncello, sempre in divenire e che vuole coinvolgere sempre più persone, sia di realtà pubbliche che private, al fine di tutelare un numero crescente di aree verdi, di parchi, fiumi e rogge del nostro territorio, urbano ed extraurbano».
Oltre agli alunni delle classi 3^ e 4^ degli indirizzi Biologico ambientale e Biologico salute del Vendramini con i loro insegnanti, hanno presenziato al taglio del nastro anche il direttore di ASFO Carlo Francescutti, don Thomas Salvador vice rettore del Seminario diocesano – istituzione che è recentemente arrivata ad un accordo con il Comune di Pordenone per concedere in locazione questa parte del parco per un periodo iniziale di 3 anni – , l’assessore al patrimonio pubblico Giuseppe Verdichizzi, il vice presidente di Coop Noncello Davide Cicuttin, Massimo Menzaghi della stessa cooperativa e Alberto Grizzo, che ha accompagnato il progetto.
«Ci siamo accorti – spiega Cicuttin – che i lavori di sfalcio che realizziamo da ben 40 anni stanno perdendo la loro capacità inclusiva poiché la richiesta di una prestazione di qualità è sempre più elevata. È giunto quindi il momento di crescere e trasformarci, consci che il prossimo passo è muoverci verso il privato, verso le imprese, coinvolgendo chi abita i nostri territori e può restituire alla comunità qualcosa di importante per tutti».
«In concreto - aggiunge Menzaghi di Coop Noncello – grazie ad un prezioso lavoro di sfalcio, abbiamo liberato numerosi alberi dai rovi intricati che li soffocavano. Questa procedura ha portato noi e i nostri tirocinanti ad osservare attentamente tutte le piante presenti nel parco, segnando con dei fiocchi quelle da aiutare e studiando come farlo al meglio. È stata una grande lezione per tutti».
Da oggi questa parte di parco potrà essere utilizzata come laboratorio all’aria aperta per tirocinanti della cooperativa e ragazzi delle scuole.
Infine è stato presentato il nuovo logo del gruppo di Propedeutica al Lavoro “Custodi di equilibri” sul quale compare un ciuffo di “carice”, pianta erbacea perenne che vive silenziosamente ma che si caratterizza per la sua forza. Un simbolo fortissimo di capacità di adattamento e resilienza.