Relazione sociale a consuntivo dell'Ambito del Noncello 2023
- Data 3 giugno 2024
In particolare, l’aumento della spesa per le 4 aree di materie delegate (minori, anziani, disabilità e inclusione) nel 2023 rispetto al 2022 si è quantificato in un milione di euro circa per una spesa sociale complessiva di 8.598.940 euro.
A pesare è stato anche l’aumento dell’utenza (627 le persone prese in carico in più rispetto al 2022) e la maggiore complessità dei bisogni di carattere abitativo, sociosanitario, educativo e relazionale.
Sul piano finanziario, il bilancio consuntivo 2023 dell’Ambito si è dunque attestato sui 28.852.915,28 euro, con quote importanti per il Fondo autonomia possibile (4.869.677,60) l’abbattimento rette nidi (2.410.354,72), e 14.415,649,16 di spesa finalizzata alla realizzazione di servizi e dei LEPS.
In sede di Assemblea dei sindaci, gli amministratori hanno espresso preoccupazione per un trend di aumento della spesa che si dimostra esponenziale in relazione alla futura sostenibilità del sistema, sia in termini strutturali che in termini finanziari.
Per questo motivo, hanno valutato la costituzione di alcuni tavoli di lavoro specifici con i referenti dei servizi finanziari e delle aree professionali dei servizi di ciascun Comune, per avviare un monitoraggio puntuale dei bisogni finalizzato la controllo della spesa.
Sul piano dei risultati, la relazione sociale ha confermato per l’Ambito del Noncello (che riunisce in gestione associata i Comuni di Porcia, Cordenons, Roveredo in Piano, San Quirino e Zoppola, con il Comune di Pordenone quale ente gestore) la capacità di intercettare precocemente le situazioni di fragilità e di bisogno e di costituire un presidio forte, come evidenziato dall’incidenza dell’utenza rispetto alla popolazione che raggiunge il 7,3%, qualificandosi come uno degli indici più alti in regione.
L’aumento dei bisogni in tutte le aree ha portato il numero degli utenti a raddoppiare negli ultimi dieci anni il numero degli utenti, arrivando a 7592 persone prese in carico, con una forte incidenza della popolazione anziana, che somma le condizioni di fragilità della rete sociale ai problemi della non autosufficienza. Per la fascia degli adulti, il peso si sposta invece sul lavoro precario o povero e di conseguenza sul reddito.
Coerentemente con gli indici demografici, infatti, nell’area anziani e disabilità si assiste a un aumento del 25% delle prese in carico rispetto all’anno precedente. Il servizio di assistenza domiciliare rimane un asse portante, con un aumento di 100 unità, mentre le dimissioni protette hanno riguardato 376 persone. Esse costituiscono un fronte aperto, così come la richiesta di accesso alle strutture residenziali, che hanno visto 576 persone seguite per l’inserimento nella lista unica. Nell’area anziani, inoltre, cominciano ad emergere anche difficoltà economiche (84 sono stati gli interventi di integrazione al reddito).
Altri temi rilevanti sono risultati la povertà educativa, la parcellizzazione delle famiglie, la debolezza delle reti sociali, con le conseguenti necessità di sostegno al reddito.
Le difficoltà economiche crescenti hanno determinato il raddoppiamento degli interventi di sostegno al reddito negli ultimi 5 anni. Per contro, molto positivo è il dato del servizio Orienta Lavoro di cui sono state beneficiarie 372 persone, con 124 percorsi di formazione attivati e 24 assunzioni a tempo indeterminato.
Particolarmente critico il problema della casa, che si conferma snodo centrale e trasversale con un aumento di richiesta di intervento del 21,41 % e crescono anche (dell’11,24 %) le problematiche relative alla disabilità dei minori.
Il sistema risponde con un maggior impegno del Servizio Sociale professionale, che presenta un indice di carico assistenziale tra i più alti in regione (1/170), chiamato a rispondere a una sempre maggiore complessità e trasversalità dei bisogni.
La relazione ha evidenziato il valore della gestione associata dei Servizi Sociali, per la qualità dei servizi resi e per la possibilità di far confluire in una gestione unitaria i finanziamenti nazionali e i trasferimenti regionali, a cui si aggiunge la compartecipazione dei Comuni, nella consapevolezza che è sempre più necessario generare innovazione e stringere nuove alleanze territoriali.