Dialoghi sul Piano a Casa Serena
Una quarantina di persone tra anziani ospiti, operatrici, familiari e volontari di Casa Serena, la più grande struttura di cura e assistenza per la terza e quarta età della provincia, hanno dato vita a un incontro informale di approfondimento sui contenuti del percorso partecipato Pordenone più facile. La conversazione si è svolta presso la palestra della struttura pordenonese nel pomeriggio di mercoledì 4 dicembre ed è stata moderata da Alessandro Del Frate, responsabile del progetto “teatro sociale” attivo nella Casa dal 2007.
La domanda posta ai partecipanti è stata: com’è la vostra città? Le risposte dei presenti sono state molto varie e in alcuni casi hanno fornito suggerimenti e proposte. Una sintesi:
Vivibile. Aperta. Valida e bella, anche se manca una guida, una leadership. Manca di sviluppo economico (Puntiamo ancora sul manifatturiero o pensiamo ad altro? Si tenga presente che molti anziani hanno lavorato nei cotonifici). Ha verde in abbondanza che va rispettato, va evitata la cementificazione. È carente nei trasporti pubblici locali a causa del fatto che gli orari dei bus sono poco adatti alle esigenze delle varie fasce di popolazione. Ci sono troppe auto (È a causa dell’uso eccessivo dell’auto che i mezzi pubblici viaggiano quasi sempre vuoti o è perché i bus sono inefficienti che si predilige l’auto privata? Se estendiamo l’area pedonale siamo costretti a muoverci con i mezzi pubblici. La dietista, che è barese, osserva che nella sua città d’origine ci sono parcheggi scambiatori a costo ridotto in cui si lascia la macchina per prendere poi il bus navetta).
Ancora, sul tema del trasporto “a chiamata”: perché, osserva un’anziana, non si aiutano i vecchi che sono a casa a muoversi verso i centri d’interesse della città, dove (testuale) «s’impara a vivere»; altrimenti, se si sta a casa, (testuale) «si è più morti che vivi»?. Il centro è carino, mentre la periferia è disordinata. Ci vuole più cultura sociale (rispetto, partecipazione?) da parte dei cittadini. È una città fiorita. Ci vuole più partecipazione, è facile criticare, bisogna essere propositivi. Son contenta di Pordenone. È a misura d’uomo. Pur essendo un paesotto è diventata multiculturale come le grandi città europee. Poca cultura, poca istruzione a Casa Serena. Lucia, un’operatrice socio sanitaria che vive e a Cordenons, osserva che Pordenone è più ricca di iniziative, mentre Cordenons, da questa punto di vista, è più dispersiva.
C’è troppo traffico e poche rastrelliere per bici. Questione parcheggi: sono troppi o troppo pochi? Bisogna avere i dati! La questione abitativa: è un tema scottante, collegato alla possibile ulteriore cementificazione, ma anche alle esigenze e diritti dei proprietari. Il gruppo vuol sapere quanti appartamenti sfitti ci sono, inoltre si paventa il rischio, con ulteriori edificazioni, che la città sia vuota; qualcuno suggerisce che bisognerebbe, prima di costruire, riqualificare l’esistente e incentivare i proprietari ad affittare le loro proprietà. La questione viale Marconi: si è impoverita e dequalificata, i negozi sono vuoti o sfitti. Pordenone ha potenzialità culturali, è vivace, ma è necessario che i cittadini si informino, si attivino (E chi non lo può fare, come gli anziani di Casa Serena? Si propone di richiedere che una persona settimanalmente venga a dare informazioni sulle iniziative in corso oppure attraverso strumenti più agili, un display, una bacheca dedicata).
Attenzione ai punti di cucitura, di confine della città: ad esempio, via Piave a Cordenons ha la pista ciclabile, il tratto pordenonese no! Una cittadina vuol sapere a che punto è la rete fognaria della città, in particolare in via Piave, dove risiede: sono settimane che chiede informazioni in comune senza ottenere risposta (viene così accennato il tema della trasparenza). Ancora su via Piave: perché dove una volta c’era la pista ciclabile ora ci sono parcheggi? Si fa notare che Casa Serena, oltre a tutti i saperi, intesi come abilità competenze e umanità dei singoli, mette a disposizione degli estensori del nuovo Piano regolatore il progetto “Casa Serena Casa Didattica”, volto a promuovere una serie di progettazioni attive all’interno della struttura su tutto il territorio comunale.
Alcune annotazioni sul gruppo e l’incontro: è stato molto vivace e partecipato, di buon livello sia per le osservazioni che le proposte. Gran parte degli anziani intervenuti sono quelli che partecipano al progetto di teatro sociale, ma ad essi si è aggiunto qualche altro ospite che ha voluto dire la sua. Il clima era di grande rispetto e ascolto reciproco, non c’erano distinzioni tra anziani e lavoratrici o altre figure di riferimento della struttura. Ha colpito da parte di tutti, ma in particolare degli anziani, la visione generale e l’attenzione a questioni apparentemente lontane dalla loro sensibilità, ad esempio il modello di sviluppo economico futuro o il traffico.
I partecipanti si sono lasciati con uno stimolo su cui riflettere (Come facciamo a far decollare questa città?) e la proposta di ritrovarsi ancora per discutere delle proposte. Nel frattempo, un gruppo di Casa Serena si sta organizzando per essere presente al simposio conclusivo in programma sabato prossimo 15 dicembre.