Se Asti fa come Pordenone

Ad Asti, capoluogo piemontese che conta 77.000 abitanti, è in corso un dibattito civico sull'estensione della Zona a traffico limitato. L'animato scambio di opinioni fa ragionare Stefano Labate, responsabile del sito de La nuova Provincia, sui nuovi modelli di partecipazione che generano innovazione. E come esempio prende Pordenone e il suo percorso partecipato verso il Piano regolatore e la smart city.

[...] Ciò che sappiamo è che laddove c’è partecipazione, anche attraverso la tecnologia, c’è innovazione. E generazione di valore aggiunto. I territori, le città, si sfidano allora su un nuovo terreno: sulla capacità non solo di connettere le persone e i saperi ma di gestire una partecipazione attiva, dicostruire modelli che consentono alle persone, che siano geni o meno non importa, di partecipare. Ci sono città sensibili e altre sorde al tema, città che si fermano ai proclami e altre che si applicano con strumenti e metodo, città intelligenti e facili (le famose smart cities) e altre “ignoranti” e "difficili". E anche questo non stupisce.

Segnalo la storia di Pordenone. Me la raccontava con un malcelato, giustificato, entusiasmo qualche mese fa, Sergio Maistrello, studioso e sperimentatore della rete fin dalla prima ora, giornalista professionista, esperto in applicazioni sociali di internet e coinvolto nella vicenda. Cosa si farà mai a Pordenone di così originale? A Pordenone internet, la rete e la partecipazione serve a rifare il Piano Regolatore Generale. “La sfida - spiega in un video Monia Guarino, responsabile Progetti partecipativi - non è tanto avere un piano regolatore online, norme e tecniche facilmente accessibili ma sta nel far sì che sia il cittadino a partecipare alla costruzione, con linguaggi semplici, di temi che entreranno nella quotidianità di tutti”.

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pubblicato il 2013/03/01 16:30:00 GMT+1 ultima modifica 2021-07-27T17:38:10+01:00
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