Un'analisi del territorio in via Nuova di Corva

I contenuti pubblicati in questa sezione, chiamata Idee per la città, sono proposte, provocazioni o esplorazioni condivise spontaneamente dai cittadini, che l'amministrazione comunale raccoglie e rilancia in modo trasparente perché siano spunto di analisi nel corso del percorso partecipato Pordenone più facile. Questo spazio è aperto: tutti sono invitati a condividere le loro idee (scopri come). La pubblicazione del materiale non costituisce in alcun modo giudizio di valore da parte del Comune di Pordenone, né implica assunzione di impegni da parte dell'amministrazione.

Analisi progettuale per la riqualificazione urbana
di un’area destinata a Verde di Quartiere

Workshop effettuato presso Grab Group Architettura Arte Design, Pordenone
Studenti partecipanti ISIS Galvani Cordenons: Carlo Altamura, Federico Buri, Luca Caragliu Giulia Fantuz, Nicole Feltrin, Simone Indrigo, Luca Malnis, Barbara Martile, Luca Stefanuto, Althea Vignando
Coordinatori del progetto: MenteLocale ( Sara Tessari, Valentina Bigaran, Michele Tajariol)

Nell’impostazione del workshop sono stati considerati i principali ingressi veicolari alla città, puntando soprattutto su aree ricollegabili a un “Residuo Urbano”, cioè un’area ancora senza una precisa identità e quindi adatta a formulare ipotesi, indagini, interviste eccetera. L’area di cui si sta parlando è situata nei pressi di uno degli ingressi alla città, ubicata tra via Nuova di Corva e via Italo Svevo.

Questo piccolo esempio di intervento sul territorio può rappresentare un metodo operativo per conoscere meglio piccole zone impropriamente utilizzate della città, partendo, come in questo caso, dal non utilizzo di un’area, destinata a Verde di Quartiere e quindi fruibile dai residenti. Il Residuo Urbano preso in considerazione è stato parzialmente esaurito attraverso una serie di documentazioni, ricerche, ore di attesa e di deambulazione in loco per prendere coscienza della sua natura, intuirne la nascita, la relazione con le persone e, involontariamente, tentare di delimitarlo da ciò che appariva più compiuto e meno indeciso.

Il Residuo Urbano ha offerto molti spunti di riflessione: dal residuo di asfalto, delimitato da una fila di cassonetti, al verde incolto, dai tombini corrosi dal tempo alla verticalità di arredi urbani costituiti cartelli pubblicitari e pali per l’illuminazione pubblica. Attività quali fotografie, video e rilievi cartacei, per una durata di diversi giorni, hanno fatto sì che i cittadini che frequentano e abitano nelle zone limitrofe si siano quantomeno incuriositi della nostra presenza.

Questo ci ha portato a una questione non formale: perché non coinvolgere i cittadini in una progettazione partecipata per il Residuo indagato? Da qui è scaturita un'immediata trasversalità, per cui tutto il lavoro svolto in precedenza è apparso come un concreto primo passo verso un’azione sociale in cui ogni attitudine e capacità può essere messa a disposizione del territorio e del cittadino stesso. L’obiettivo principale è quello di rendere nuovamente attivo e produttivo un territorio, attraverso dinamiche sociali, sia in fase costruttiva sia in fase continuativa.

Alcune sintesi prodotte nel corso del workshop:

rvqintro.jpg rvqpag1.jpg rvqpag2.jpg rvqpag3.jpg

Materiale proposto da
Sara Florian

pubblicato il 2012/10/06 16:25:00 GMT+1 ultima modifica 2020-01-08T12:02:39+01:00
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