Il fu Mattia Pascal
Nella confusione galattica della soffitta, sotto lo spesso strato di polvere che luccicava alla luce del sole, trovai uno scatolone magico, per mia e vostra fortuna, dove erano contenuti tantissimi libri tra i quali Il fu Mattia Pascal, titolo a dir poco assurdo per un libro, vero?
Così ho scoperto che quel romanzo così sottile, era difficile da interpretare, almeno secondi alcuni. Certe persone lo paragonano addirittura alla “Divina Commedia”, anche se io non ho incontrato tutta questa difficoltà, ma ora arriviamo al punto.
Il romanzo in questione è stato scritto da Luigi Pirandello che si ispirava a vicende di vita quotidiana per rendere i suoi racconti più vicini a noi, ovviamente nella realtà dell'epoca, e quindi più veri. Il fu Mattia Pascal è uno di questi.
Mattia è un ragazzo molto semplice nonostante discenda da una famiglia benestante. Il padre lavora nel mondo della compravendita, dal quale trae gran profitto. Un giorno muore, lasciando ai familiari una grande eredità, che però viene intascata da Malagna, l'amministratore. Gli anni passano e Mattia si innamora di Romilda Pescatore che però non si rivela negli anni la sposa ideale per lui e vanno a vivere insieme alla suocera Marianna Dondi. Oltre a questa grande palla al piede, si trova a carico anche la sua amatissima mamma che è succube dei dispetti delle due arpie Pescatore. Benché ci siano diverse difficoltà familiari, la coppia riesce ad avere anche dei figli, più precisamente due bambine, una muore pochi giorni dopo la nascita e l'altra all'età di un anno, poche ore prima della nonna. Questo dispiacere nonché la vita coniugale, spinge Mattia ad andarsene dalla città natale e precisamente a Montecarlo, dove vincerà moltissimo denaro al casinò diventando così ricchissimo. Un giorno, ritornando a casa con il treno, vede un articolo sul giornale in cui è annunciato il suo suicidio con tanto di ritrovamento di cadavere e capisce allora, dalle parole presenti nella sua epigrafe, che le persone da cui più di una volta era stato disprezzato, avevano espresso verso di lui parole d'amore false che gli fanno capire che la gente si interessa a te solo quando diventi una persona importante.
Questa è l'occasione giusta per Mattia di poter cambiare finalmente vita e renderla come lui voleva con un vero futuro davanti, d'ora in poi Mattia diventerà un'altra persona: Adriano Meis. Viaggia per molto tempo in vari luoghi e così scopre un'esistenza piena di gioie ed emozioni che prima non aveva mai vissuto. La lunga serie di viaggi termina a Roma, dove incontra il suo secondo amore della sua vita: Adriana. Però ormai lui non esiste più anagraficamente perché dichiarato morto e quindi non la può sposare. Dopo moltissimi ripensamenti sul suo stato, decide di inscenare un altro suicidio e fuggire per ritornare alla sua amata Miragno. Al suo ritorno però si accorge che le cose sono molto cambiate: Romilda si è risposata, sotto consiglio della madre che era una persona molto superficiale ed opportunista, con un uomo molto ricco, e non come Mattia che era un semplice bibliotecario. Dopo questa lunga esperienza fuori dal suo paese natale, il nostro tanto amato protagonista non era più un ragazzo che andava in giro come uno sprovveduto, ma in quel momento aveva la testa sulle spalle e in più il suo aspetto fisico era notevolmente mutato e questo bastò a non farlo riconoscere dai suoi compaesani. Mattia-Adriano, pensò dapprima che l'idea migliore fosse quella di rivelare la propria identità, ma così avrebbe rovinato la vita di tutti, perciò decide di recarsi al cimitero a visitare la sua tomba.
Consiglio vivamente la lettura di questo libro non solo per la trama intrigante, avvincente e leggermente ironica, ma anche per il messaggio che l'autore vuole trasmettere: abbiamo sempre una seconda possibilità, ma non è certo che la seconda sia migliore della prima.