Biblioteca Civica di Pordenone

Via col vento

di Margaret Mitchell, recensione di Elena (classe 3^ F)

Via col vento.jpgVia col vento è un romanzo con un considerevole numero di pagine (ben 945 se non ricordo male!) scritto da Margaret Mitchell, giornalista statunitense, pubblicato nel 1936. Venne acclamato dalla critica e dal pubblico restando in testa alle classifiche di vendita per più di due anni e vincendo, nel 1937, il prestigioso Premio Pulitzer.

Al contrario di quanto si pensi, non è per nulla noioso, se non per le prime 60/70 pagine, che però, considerato che il libro ne ha quasi 1000, sono un’inezia. Non appartiene ad un genere letterario preciso,  potrebbe essere considerato un romanzo storico, ma anche sentimentale e, per certi aspetti, drammatico. I personaggi sono fenomenali ed estremamente reali. Ognuno di loro ha pregi e difetti, come una persona qualunque, anche se forse, in certe situazioni, sono parecchio enfatizzati.

Rossella, la protagonista, è molto decisa, testarda e caparbia. Farebbe di tutto pur di essere ricca, felice e fiera di se stessa. Capirà troppo tardi che il denaro non ha la capacità di far ottenere ogni cosa, come credeva.

Rhett, il forzatore del blocco navale originario della Sud Carolina, è la classica “cattiva persona”. Arricchitosi nei momenti di crisi e di miseria, ha accumulato ben mezzo milione di dollari. E’ odiato da tutti, padre compreso, ed è considerato un autentico furfante. Ha molti vizi, come quello del bere nei momenti di estrema tristezza, durante i quali, se provocato, può diventare una persona orribile, capace di compiere crimini più o meno gravi.
Ha diciassette anni più di Rossella e, al contrario di lei, con i familiari, con gli amici più stretti e con le persone degne di stima, dimostra, sotto sotto, un gran cuore ed è una persona che mantiene sempre la parola data. E’ capace, come Rossella, di ottenere tutto ciò che vuole e se ne “infischia” altamente della sua reputazione.

Sono due protagonisti molto diversi dai canoni classici: privi di valori morali, sono un pessimo esempio da seguire, al contrario di Ashley e Melania. Ashley è il gentiluomo ottocentesco per eccellenza. Di personalità eccessivamente pacifica da risultare il più delle volte insopportabile, non riesce a imporsi e non ha un minimo di forza di volontà. Ancora adesso non capisco come un individuo del genere potesse piacere a Rossella. Melania è la “brava persona” del romanzo. Donna dotata di una bontà e di una gentilezza infinita, a volte può apparire un personaggio banale, quasi scontato e forse anche “stupido”. Non ha spirito vendicativo, al contrario di Rossella e di Rhett, ma ha molto sangue freddo e coraggio, che salterà fuori quando aiuterà la cognata a nascondere il cadavere di “uno sporco Nordista” ucciso da quest’ultima durante una rapina.

Il linguaggio del romanzo, se non per qualche termine particolare, è molto scorrevole e abbastanza attuale, sempre appropriato in ogni circostanza. Il contesto storico della guerra di Secessione è descritto in maniera vera, precisa, puntigliosa, naturalmente secondo il punto di vista dei Confederati, essendo ambientato nel sud degli Stati Uniti. Gli yankees sono l’orco cattivo, la feccia della società che ha rovinato e cambiato irreparabilmente il tranquillo stile di vita dei sudisti, facendoli cadere nella miseria più assoluta, persino più infima e imbarazzante di quella degli schiavi stessi. Per capire al meglio la trama, che è abbastanza contorta, bisognerebbe conoscere un minimo dei “dogmi” e delle regole dell’alta borghesia americana di metà '800, che adesso possono apparirci assurdi, stravaganti e inutili, come quello riservato alle donne, di portare il lutto stretto.

Via col vento” è ambientato a Tara, una piantagione di cotone nel cuore Georgia nel 1861. Gerald e Elena O’Hara, i proprietari, hanno tre figlie: Carolene, Susele e Rossella, sedicenne innamorata del figlio del proprietario delle “Dodici Querce” Ashley Wilkes, che però a breve si sposerà con Melania Hamilton, sua cugina di Atlanta. Rossella, molto arrabbiata e offesa per questo, per ripicca, sposa il fratello di Melania: Carlo, che però è realmente innamorato di lei, da cui avrà un figlio: Wade. Poco dopo la celebrazione dei matrimoni, scoppia la Guerra di Secessione e Carlo e Ashley sono costretti a partire. Carlo si ammala di scarlattina e dopo due mesi muore. La cosa non ferisce Rossella ma Melania, credendola triste e depressa, decide di condurla con sé ad Atlanta, dove vivranno dei bei momenti.

Gli anni diventano sempre più duri e Melania fa di tutto per aiutare i reduci e i feriti, cosa che Rossella compie di controvoglia. Le due giovani cominciano a frequentare Rhett Butler, uomo apprezzato da Melania, perché la aggiorna con notizie importanti sullo svolgimento del conflitto, e da Rossella perché le porta moltissimi doni. Nel 1865, Melania scopre di essere incinta e, proprio il giorno dell’assedio della città da parte degli Yankee, nasce Beau. Rhett le aiuterà a scappare e, dopo aver rivelato a Rossella i suoi sentimenti, andrà a combattere per la Confederazione. Rossella ritorna a Tara ma la trova mezza distrutta, con le sorelle ammalate e col padre impazzito a causa della morte della moglie. Per salvare la proprietà, diventa una donna abile negli affari, materialista e approfittatrice, e sposa Franco Kennedy, lo spasimante di Susele. Da questa unione nascerà Ella.

Ashley, ritornato dalla guerra molto scosso, non riesce ad adattarsi alla nuova società statunitense, al contrario di Rossella, che, diventata proprietaria di una segheria, si trasferisce dal marito ad Atlanta, assegnando ad Ashley la direzione di uno stabilimento. Una sera Rossella viene aggredita da un gruppo di schiavi e per vendetta, Franco e Ashley vanno a cercarli, vengono però scoperti dalle autorità yankee e Franco viene ucciso.

Rossella, nuovamente vedova, sposa Rhett Butler e il loro matrimonio sembra funzionare tanto che Rhett, quando diventa padre di Diletta, si trasforma in un uomo rispettabile. Quando Diletta all'età di quattro anni, cadendo dal suo pony, morirà entrambi i genitori ne rimarranno sconvolti. Rhett farà più fatica a rialzarsi a causa dell’amore di Rossella nei confronti di Ashley. Qualche mese dopo, in seguito ad un aborto spontaneo, sarà Melania a morire. In quell’istante Rossella capisce che Ashley amava sua moglie, che Melania era la sua migliore amica e che lei non ha mai amato Ashley, ma Rhett. Così decide di ritornare a casa sua, ma trova il marito, ormai esasperato dal suo comportamento, che sta per partire per Charleston, sua città natale, alla ricerca di una vita più calma e tranquilla. Rossella, ormai una donna di ventotto anni, gli spiega di aver sbagliato ma Rhett, irremovibile, la lascia con una promessa di divorzio. Rossella, decisa a riconquistarlo, non si abbatte perché “dopotutto domani è un altro giorno”.

Così si conclude uno dei libri sentimentali per eccellenza, con la dimostrazione della forza di volontà di Rossella quando il castello di carte, costruito e abbellito per dodici anni, crollerà lasciandole un enorme vuoto, che però sarà presto riempito dalla speranza. Non sapremo mai se riuscirà a riconquistare o meno Rhett, visto che la Mitchell non ne scrisse il seguito.
Negli anni Novanta, una certa Alexandra Riplay, decise di scriverne il seguito, intitolandolo Rossella. Non è un libro malvagio ma, se paragonato al romanzo che lo ha preceduto, non si può che considerarlo nettamente inferiore quindi, pur avendolo letto, per me Via col vento si concluderà sempre con la disperazione della mia eroina preferita.

Penso abbiate capito che Via col vento è un libro che consiglio vivamente. Questo è il mio parere e sono sicura che, dopo averlo letto, non ve ne pentirete e non proverete la sensazione di aver sprecato inutilmente il vostro tempo.

E se la vostra opinione fosse totalmente il contrario della mia? “Francamente me ne infischio”.


pubblicato il 2017/09/18 09:38:28 GMT+1 ultima modifica 2018-10-24T10:06:12+01:00
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