Segni dalla preistoria. Le clavicole incise di Pradis
16 aprile 2020
#Museiadomicilio – Un servizio rivolto a tutti gli studenti e insegnanti. Nel Museo archeologico sono esposti interessanti e particolari reperti paleolitici, alcuni trovati nelle grotte verdi di Pradis. Tra essi due clavicole di marmotta che presentano delle incisioni particolari
Le grotte verdi di Pradis, nel Comune di Clauzetto e in particolare nella frazione di Gerchia, hanno restituito molti reperti risalenti alla fine del Paleolitico, intorno a 13.000 anni dal presente. In realtà le cavità furono svuotate nel 1962 per attrezzarle ad area turistica e luogo di culto; si persero così molti depositi di terra che contenevano reperti archeologici e faunistici, tracce della presenza dell'uomo, che all'epoca viveva di caccia e di raccolta. Ossa di orso speleo e altri reperti vennero ritrovati da appassionati speleologi nella sottostante forra del torrente Cosa. Si decise allora di effettuare degli scavi archeologici che diedero interessanti risultati. Tra i reperti più significativi, tra cui anche due punteruoli ricavati da ossi rispettivamente di lupo e di alce, venne alla luce una coppia di clavicole destre di marmotta.
La vera particolarità di queste clavicole sono le incisioni effettuate con strumenti di pietra, che presentano entrambe. L'interpretazione di questi reperti incisi è ancora complicata, ma alcune ipotesi le attribuiscono ad antichi sistemi di notazioni numeriche, talvolta in relazione con le fasi lunari. Altri studiosi, anche basandosi su confronti etnografici, ne vedono delle “marques de chasse” (segni di caccia), ovvero dei promemoria riferiti alle prede di una battuta di caccia.
Ma come fa un paletnologo (archeologo preistorico) a proporre queste ipotesi?
Studiando accuratamente le incisione delle clavicole si è capito che potevano essere intenzionali.
Ad esempio grazie all'osservazione e alla misurazione delle tacche emergono importanti informazioni.
La prima ha cinque incisioni, di cui quattro sono state ripassate in un secondo momento, con un movimento leggermente inclinato (circa 30 gradi) rispetto al primo. Sembrerebbe quasi a ribadirle, magari con un po' di fretta vista la differenza di incisione.
La seconda presenta quattro tacche posizionate due al centro ravvicinate e le altre quasi alla stessa distanza, con un'apparente ricerca di simmetria.
Queste caratteristiche quindi fanno ipotizzare che le tacche fossero diverse da quelle che inevitabilmente si creano sulle ossa di una preda spellandola e tagliandone le fasce muscolari; o lasciate dagli strumenti da caccia al momento della cattura.
Le Clavicole incise le potete osservare nella sala 4 del Museo archeologico, dedicata al Paleolitico superiore e al Mesolitico.
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