Le collezioni
Nel 1973 la consistenza delle collezioni del Museo era di circa quattromila campioni principalmente di paleontologia, botanica e zoologia. Il gruppo più cospicuo, costituito dagli insetti, formava oltre due terzi del totale collezionato. Nei successivi quarant’anni le diverse sezioni sono cresciute grazie alle donazioni, alle campagne di studio e alle acquisizioni, sino a superare la soglia dei novantamila campioni.
Per quanto riguarda le donazioni, è importante evidenziare che il Museo di Storia Naturale di Pordenone fonda la sua origine proprio sulla cultura della donazione: cultura che fortunatamente nella comunità non è mai venuta meno. Infatti, dopo il primo nucleo di reperti offerti dai cittadini riuniti nella Società Naturalisti Silvia Zenari, nel corso degli anni sono costantemente giunte, da generose istituzioni e da lungimiranti studiosi, importanti e talvolta consistenti raccolte, non solo di Scienze naturali ma anche di altre discipline, come per esempio la tecnologia e l’etnografia.
La sezione mineralogica, per il suo sviluppo, può essere presa a emblema della crescita del patrimonio conservato: nel primo allestimento, infatti, furono esposti tutti i minerali presenti in collezione, precisamente 98 riferiti 67 specie mineralogiche; acquistati per l’occasione.
Negli anni successivi questo nucleo primario è stato regolarmente incrementato attraverso ricerche sul campo, acquisizioni di singoli reperti e importanti donazioni. A fine 2016 la consistenza della sezione è di 11.166 reperti di cui 1.059 esposti al pubblico.
Oltre alla sezione di mineralogia, sono conservate, e in parte esposte, collezioni di petrografia, paleontologia, botanica, zoologia, etnografia e tecnologia. Quest’ultima sezione conta oltre seicento strumenti scientifici soprattutto di ottica, metrologia e topografia. Per l’ottica rivestono particolare interesse i cannocchiali prodotti a Venezia dai friulani Selva nella metà del Settecento. La metrologia comprende centinaia di strumenti di misura, fra cui diverse decine di bilance di precisione per uso chimico e farmaceutico. La topografia è rappresentata da bussole, orologi solari, teodoliti e da una raccolta di carte geografiche redatte fra il XVI e XIX secolo.